domenica 23 ottobre 2011

La Toscana contro i nuovi accorpamenti

Scontro sulla scuola, la Toscana dice no a nuovi accorpamenti

La Regione ricorre in Corte Costituzionale contro l'imposizione di Palazzo Chigi. Targetti: "Invadenza pesante su nostre competenze"

Il governo impone l’ulteriore accorpamento di tutti gli istituti comprensivi con una popolazione scolastica inferiore ai 1000 studenti e la Regione Toscana decide di ricorrere davanti alla Corte costituzionale: “Si tratta - ha spiegato Stella Targetti, vice-presidente della Regione con delega all’Istruzione - di un’invadenza pesante rispetto a prerogative di carattere prettamente regionale. In Toscana su 246 istituti comprensivi 149 contano meno di mille studenti: applicare l’articolo 19 della manovra finanziaria di luglio significherebbe cambiare nuovamente la loro organizzazione con conseguenze negative che si ripercuoterebbero sull’intero sistema scolastico”.

In attesa di conoscere l’esito del vaglio di costituzionalità del provvedimento da parte della Consulta, Targetti, che copre anche l’incarico di presidente della Commissione Istruzione della Conferenza delle Regioni italiane (il ricorso alla Corte costituzionale è stato avanzato congiuntamente assieme alle altre sei regioni guidate dal centrosinistra), riconosce comunque l’esigenza di “doversi preparare al peggio”: “Non possiamo permetterci - sottolinea - che le nostre scuole rimangano senza dirigente scolastico”.

Il ricorso contro il contenuto della manovra finanziaria di luglio si inserisce in un contesto di rapporti, in materia scolastica, fra governo nazionale e regionale, già ampiamente tormentati: per garantire il regolare avvio dell’anno scolastico, che si inaugurerà ufficialmente domani, la Regione Toscana ha dovuto sborsare 5,5 milioni di euro di risorse proprie per consentire l’assunzione di 200 insegnanti nella scuola d’infanzia, che permetteranno l’apertura di 98 sezioni “Pegaso”, capaci di riconoscere il diritto all’asilo ad altrettanti 2500 bambini. Per quanto riguarda la salvaguardia di tutte le richieste di tempo pieno nelle scuole elementari, “questo - ha reso noto Targetti - si è reso possibile, grazie a una speciale collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, che ha permesso un’efficace rimodulazione del corpo docente all’interno dei rispettivi distretti scolastici”. […]

Da http://iltirreno.gelocal.it
23/10/2011

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